Il bianco: spazio per respirare

bianco

Lo spazio bianco di cui stiamo parlando, non è necessariamente bianco, poiché si riferisce a tutte le aree del progetto dove non sono inseriti testo o elementi grafici.

Il bianco, è la zona vuota, non stampata e inutilizzata che circonda gli elementi grafici, ma questo spazio non è inutile, è l’area che da respiro al progetto grafico.
Lo spazio bianco crea zone libere che possono rispondere a varie funzioni: permettere una pausa durante la lettura, stabilire una gerarchia visiva o enfatizzare un elemento grafico.


Il bianco si inserisce naturalmente in ogni layout perché aiuta la composizione e facilita la comprensione dell’informazione contenuta nel design, come avviene per esempio nel caso dei margini vuoti che si lasciano ai lati della pagina per creare respiro intorno ai blocchi di testo. Il bianco rappresenta il polmone di un progetto grafico, come diceva il tipografo Jan Tschichold: “la sua assenza comporterebbe il riempimento completo del layout, creando un contenuto pesante e di difficile lettura”.
Il modo in cui si usa il bianco e il contenuto a cui esso si associa influenzano la percezione dell’impaginato. Il bianco può conferire un tocco di raffinatezza a una fotografia, mentre in un contesto molto denso, come un quotidiano, può dare l’idea di contenuti insufficienti.


I quotidiani cercano di raggiungere un equilibrio razionale tra lo spazio bianco, per rispondere a esigenze di sensibilità tipografica e leggibilità, e la necessità di inserire un gran numero di notizie per assicurarsi che il lettore pensi di aver speso bene i propri soldi.  
Di solito chi acquista il quotidiano pretende che sia “pieno“ di notizie.