Pubblicità o reputazione?

reputazione

Nuovo scandalo Volkswagen:
esiste un mercato della pubblicità negativa?

La Volkswagen è ancora sotto i riflettori per il nuovo scandalo dei test sulle persone che si aggiunge a quello, ormai passato alla storia, delle emissioni “truccate”.
Digitando Volkswagen, Google ci riporta un articolo che parla dello scandalo e subito dopo troviamo la seguente pubblicità:
“Entra nel mondo Volkswagen, scegli la tua prossima auto -Con Volkswagen avrai qualità, assistenza, garanzie, offerte e finanziamenti. Scegli l’auto che fa per te e la tua promozione.”


Questo accostamento mi ha fatto riflettere anche perché, lo ammetto, sono da sempre un fan dei furgoni Volkswagen e mi sono chiesto in che modo questi scandali influiscano sulle vendite delle autovetture e sulla reputazione del Brand Volkswagen.  La domanda che mi sono posto è stata: “Questi scandali minano la notorietà del Brand e la sua reputazione?”.
Ovviamente dare una risposta non è facile, anzi probabilmente impossibile. Tuttavia credo si possa iniziare una riflessione sull’importanza della pubblicità e sulla capacità di un Brand di generare la propria reputazione online e offline.
E’ evidente che lo scenario ottimale sia quello in cui un’azienda riesca a migliorare la propria reputazione e riesca a progettare pubblicità (campagne pubblicitarie) in grado di sollevare interesse e generare nuovi clienti. Tuttavia questo non è mai scontato: gli elementi e le problematiche che si riscontrano, durante il lavoro quotidiano, rendono questo processo estremamente complicato.
Personalmente ritengo che un’azienda o chiunque lavori in proprio debba mettere al primo posto la “reputazione” della propria attività o della propria professione, attraverso una corretta etica del lavoro e politiche aziendali lungimiranti e responsabili. Questo penso sia il punto di partenza per non minare ulteriormente la già tortuosa strada della promozione e della crescita dei propri affari.
Poi ci sono i dati che vedono la casa di Wolfsburg aumentare il fatturato di quasi il 5%, a 59,67 miliardi di euro. Con un utile netto più che raddoppiato a 3,2 miliardi.


Nell’ultimo periodo la ditta tedesca ha venduto 2,66 milioni di autoveicoli (+1,4%), con una buona crescita in Europa, ma anche in Nord America, all’indomani del dieselgate. (dati ilSole24Ore)
Il riassunto di questa breve analisi è che i test sulle persone e i dati fasulli del dieselgate, forse non basteranno a minare le fondamenta e il futuro del colosso tedesco.
Lo scandalo è per forza un fattore negativo o, se sfruttato a proprio vantaggio, può diventare uno strumento di sviluppo e di crescita per un’azienda?
Credo non ci rimanga altro che riflettere e forse comprare una Volkswagen!